Le Ocarine

quando chi scrive è un'oca

Fallo!

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Fare sesso è deleterio, induce a non smettere più. Il sesso è un problema , sia nel farlo sia nel non farlo. Se lo fai, con chi lo fai e come lo fai. Se non lo fai, perché non lo fai e come non lo fai. Da qualsiasi punto si affronti la questione, resta il problema.

Tom Wesselmann, Bedroom painting#73, 1983

Tom Wesselmann, Bedroom painting#73, 1983

Lo fai con qualcuno per sfogare l’ormone, lo fai con qualcuno che ti attrae, lo fai con qualcuno che, nella peggiore delle ipotesi, ha un fondo sentimentale che rimane a macchiarti la coscienza come fa il caffè sulla ceramica. Lo fai per quei cinque secondi post-orgasmo durante i quali il mondo può anche finire e ti sta benissimo che crolli tutto il sistema solare, annessi satelliti e lune. Lo fai perché fa bene all’umore, alla pelle, al fisico, alla testa.

D’altronde se una donna non lo fa, si vede subito dal tasso d’indisposizione. E tutti ti dicono, fallo! Mai nessuno che ti consigli un sexy shop o una buona canzone o vacanza.  Se invece chi non lo fa è un uomo, lo si vede dai pantaloni ascellari e dal grugnito con cui si rivolge a ogni portatrice di tette (o di maestose rotondità posteriori) che si trova nel giro di 142 cm da quello.

Lo fai perché il non farlo porta allo sperpero di soldi per compensare con altri vezzi e capricci, il cioccolato, le scarpe, i libri, le smanie anche dette l’inquietudine da “Sex and the city” dove rimane solo la city, e se vivi in provincia si aggrava al situazione.

Non lo fai, perché è complicato trovare qualcuno che ti attragga, anche senza promesse da cuoricini e fiorellini, è complicato attrarsi. E’ una questione di testa, di fisico, di tempo, di volontà, di…

E se lo fai, con chi lo fai? Come lo chiami? Un amico, l’amichetto, l’amante, il trombamico, l’amico di letto, il fornitore di servizi, il prestatore di pene, il vibratore umano, l’uomo della mia vita, l’uomo della vita di un’altra, l’uomo… l’uomo?

E come lo fai? Lo fai parlandone prima, lo fai non parlandone per nulla, lo fai concordando le posizioni come a battaglia navale, lo fai flirtando fino allo spasmo? Che ti metti, come lo metti, quando te lo metti? Mettitelo, mettimelo. E lo fai davvero o ti accontenti di guardarlo, scriverlo, annusarlo, sbirciarlo e vivere di fantasie che non arrivano mai all’apice fisico da contatto?

E poi  ciascuno ha avuto, avrà o sta avendo il suo momento da puttana, c’è chi lo ha da giovanissimo, chi nella crisi di mezz’età tra i trenta e i quaranta, chi è da sempre una puttana (tanto al maschile, quanto al femminile), chi non ce l’ha mai avuto e non saprà mai cosa si è perso, se si è perso qualcosa e morirà qui.

Anche a ragionarla resta vero l’assunto iniziale. Con la testa di una donna, si originano questi psicodrammi senza senso. Per non parlare di coloro che asseriscono “come lo fai con quello che ti ama, non lo fai con nessun’altro”, “come lo fai con uno che lo sa fare… come lo fai!”.

Con l’apparato intellettivo di un uomo, si partoriscono mostri di una semplicità sconcertante. Dicono loro “ho un’amica intima”, che pare la pubblicità di certe marche di assorbenti in certi giorni tra un ciclo e un  altro. “Mi piace fare sesso e godo nella conquista”, pur mantenendo un punto di gravità permanente, la moglie, il lavoro, l’obiettivo di non contaminarsi né con la vicinanza né con il sentimento.

Sarà pure una questione di incastro geometrico, in cui ogni galleria incontra la sua trivella perforatrice, ma resta vero che farlo, come non farlo, genera un problema.

Fallo, o non farlo, con il fallo fatto per essere fatto, o non fatto, perché il fatto resta un fatto senza fallo se non è fatto. E il suo contrario.

Eh sì, i problemi della vita non sono questi. I problemi sono altri, i problemi sono quelli del paese reale. I problemi sono quelli di un partito senza programma, ma con la struttura da partito. O di un partito senza struttura, ma con un programma. E del partito senza struttura e senza programma. Perché poi tutto si scioglie attorno al dramma di una neoeletta del M5S che con sprezzo porta avanti la sua rivoluzione civile e salvifica per la patria non stringendo la mano a Rosy Bindi. Queste sono soluzioni, questi sono problemi! Mica il sesso che è una questione così semplice!

* * *

NB: Il senso di questo post è nell’ambiguità dei termini e nella difficoltà di trovare un accordo sui vocaboli che descrivono la realtà, perdendosi in disquisizioni che non spostano il peso dei fatti.  “Fallo” come imperativo e come sostantivo maschile di genere e di fatto. Dire “fai ciò!” o “pene” rende il contesto più asettico e meno giocoso, senza tuttavia modificare il senso, ma solo la percezione. Allo stesso modo ci s’incastra in disquisizioni che non cambiano i fatti, ma allontanano solo la fissazione dell’oggettività, poiché quando si arriva a definirsi amici, amanti, amori di qualcuno o qualcosa, occorre poi arrendersi alla prospettiva che s’è creata, almeno per il tempo che dura quella parola. Creare neologismi per definire i propri gusti e le proprie vicende amorose e sessuali è un puro vezzo e bambagia, spesso per raccontarsela e giustificarsi. Resta vero che l’assenza o la presenza di fatti è motore e freno del vivere. E la politica cosa c’entra? Senza prescindere dal fatto che la politica c’entra sempre, come il calcio, è quella un buon esempio per dimostrare come ci si intasi di discorsi e di gesti stupidi perdendo di vista la struttura concreta dei problemi. Perdono chiediamo se il nesso pareva immediato solo per questa tastiera.

Autore: Le Ocarine

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