Le Ocarine

quando chi scrive è un'oca

Vincent Van Gogh, I due amanti, 1888


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Il vento del Nord

Musica consigliata: Vento d’estate, Max Gazzè e Niccolò Fabi

Vincent Van Gogh, I due amanti, 1888

Vincent Van Gogh, I due amanti, 1888

Tutto accade per colpa di una “e” in più in un indirizzo email. Così Emmi incontra per caso con Leo, online.  E sulla  scia di una cortese spiegazione dell’equivoco, i due, che non si conoscono, iniziano a scriversi: prima con distanze temporali di mesi. Poi la conversazione scende o sale di un piano: diventa personale e Emmi e Leo si scrivono ogni giorno: dal buongiorno alla buonanotte, con intervalli di pochi minuti, qualche ora, alcuni giorni. Cadono in una bolla sentimentale, convinti di provare qualcosa vicendevolmente.

Leo ed Emmi si raccontano attraverso le loro email e il tempo che passa tra uno scritto e il seguente.

Emmi è sposata: una famiglia perfetta. Emmi è giovane, Emmi è bella, Emmi è piena di vita.

Leo è single, con sporadici ritorni di fiamma per Marlene. Professore affermato. Bell’uomo.

Vivono nella stessa città, per fortuna o disgrazia sadica.

Per circa un anno, saranno coinvolti in questa relazione/dipendenza online. Temendo sempre di rovinarla con un incontro, eppur volendolo fortemente.

Fisseranno un appuntamento in un caffè, senza presentarsi direttamente l’uno all’altra, allargheranno l’equivoco o lo restringeranno a una serie limitata di facce.

Berranno calici di vino rosso o bicchieri di whisky davanti ai loro computer, si terranno compagnia nelle ore notturne, raccontando del vento fastidioso del Nord che entra dalla finestra aperta di Emmi.

Parleranno di baciarsi e di fare l’amore. Crederanno di amarsi o, forse, un po’ si ameranno sul serio.  Continua a leggere